La scienza viene in aiuto alla pesca a spinning spiegando quali caratteristiche biologiche determinano alcuni meccanismi sul funzionamento dei sensi dei pesci. Conoscere la biologia dei pesci aiuta noi pescatori ad ottimizzare e perfezionare la scelta dell'attrezzatura migliore per la pesca a spinning in mare e fiume.
Nei pesci e in tutti gli organismi acquatici non esiste il senso del tatto come lo intendiamo noi, eccezione fatta per i cefalopodi. L’evoluzione tuttavia ha dotato anche i pesci di un meccanismo specializzato nel percepire le variazioni di pressione esattamente come il nostro tatto: questo organo viene denominato linea laterale. Quando usiamo le esche artificiali come nella pesca a spinning, o le esche naturali vive, stimoliamo questo senso per attirare l'attenzione dei pesci predatori. Ricorda che tatto (linea laterale), vista e udito concorrono in modo diverso nello stimolare l'attacco del pesce della nostra esca.
Perché è così importante il tatto nei pesci predatori?
La linea laterale ha due funzioni principali:
- Percepire le variazioni di pressione, dovute a onde o dal passaggio di corpi estranei, e di temperatura dell’ambiente circostante l’animale.
- Percepire le variazioni di pressione provocate da un movimento prodotto da un altro animale. Questo è molto utile durante la ricerca di cibo da parte del pesce e, soprattutto, quando l’animale vive in branco o in gruppo.
Cos'è la LINEA LATERALE e perché è così importante?
La Linea Laterale è un'apertura a forma di canale che scorre lungo tutto il fianco del pesce sotto le squame ed è in contatto con l'esterno attraverso dei "fori" detti (pori).
Tramite i pori il pesce percepisce le variazioni di pressione dell'acqua e attraverso speciali cellule nervose chiamate NEUROMASTI che trasmettono l'informazione al sistema nervoso. I neuromasti sono delle cellule cigliate, che si flettono al cambiamento di pressione dell’acqua e sono circondate da una guaina gelatinosa. Le ciglia servono ad attivare il segnale elettrico che metterà in comunicazione il sistema sensoriale e il sistema nervoso. La guaina gelatinosa serve ad amplificare le minime variazioni, così da rendere il neuromasto molto più sensibile rispetto al normale.
All’interno della linea laterale scorre liberamente l’acqua. Quando vi è una variazione di pressione dovuta alla presenza di una possibile preda, ad esempio un'esca artificiale, o di un possibile predatore, viene percepita dalla linea laterale, le cellule nervose si attivino e inviano un segnale elettrico al sistema nervoso centrale che invia l’informazione al cervello che a sua volta elabora il segnale richiamando l'attenzione del pesce.
Predazione e difesa.
Questo sofisticato sistema sensoriale si è evoluto nei pesci per permettere a prede e predatori di gareggiare in una competizione sempre più agguerrita per la sopravvivenza.
Nei PREDATORI la linea laterale si è fatta sempre più sensibile per poter individuare potenziali prede, anche molto piccole, in un raggio relativamente elevato di spazio. I branzini, infatti, utilizzano la linea laterale per individuare gamberi o piccoli pesci anche nelle risacche. Sono in grado di distinguere, quindi, il moto ondoso dal movimento delle loro prede.
Le PREDE invece usano la linea laterale in due diversi modi:
- per poter individuare il movimento dell’acqua causato da un predatore in avvicinamento.
- Comunicazione: gli avannotti o i pesci di piccole dimensioni preferiscono vivere in gruppi, o banchi, piuttosto che da soli, affinché questa ‘convivenza’ sia efficace essi devono comunicare tra di loro e qui entra in gioco la LINEA LATERALE. Essa serve come metodo di difesa poiché i pesci reagiscono a un primo input di un membro del gruppo esterno che percepisce il pericolo, questo si sposterà e provocherà un cambiamento di pressione nelle acque circostanti, questa verrà percepita dagli altri componenti che si muoveranno di conseguenza.
Come fanno i pesci a trovare l'esca artificiale se non la possono vedere?
Le esche artificiali sono tutte progettate per comportarsi in acqua in maniera tale da mimare i movimenti di pesci in difficoltà così da ingannare i grandi predatori: branzini, saraghi, tonni etc.
I movimenti scattosi delle esche naturali sono spesso accentuati dalla presenza di palette esterne come le Willow, le Colorado, le Indiana, i propeller, etc a seconda della forma e del tipo di esca. Queste appendici extra servono a simulare la livrea argentea di avannotti e pesci più piccoli: in questo caso l’esca inganna il pesce sia per il comportamento che per l’apparenza.
Per quanto riguarda i predatori di fondale, ad esempio mormore o il rombo, le esche sono vermiformi ma stimolano esattamente lo stesso meccanismo simulando un verme che è uscito dal substrato e che quindi risulta una preda più facile da cacciare, in quanto il pesce non deve sprecare energie per andare a cercare la preda sotto il sedimento del fondale.